Cosa fare con i “professionisti” che militano nelle nostre compagnie ai fini Inps-Enpals? |
Mercoledì 13 Novembre 2013 13:10 |
Con questo post vorremo cercare di far luce su un'annosa questione e cioè su come dobbiamo comportarci quando, fra le nostre fila recitano attori che dall'Inps-Enpals vengono considerati professionisti a tutti gli effetti. Prima di affrontare questo tema, tuttavia, ci sembra doveroso fare una premessa. Per l'Inps-Enpals, un individuo viene considerato attore professionista (indipendentemente dal tipo di professione “realmente”svolta e/o situazione contributiva) semplicemente nel caso in cui abbia una posizione Inps-Enpals personale. Per ottenere quanto appena indicato è sufficiente ad esempio, aver prestato, anche solo per una volta, il proprio contributo per la realizzazione di un film-cortometraggio etc, per cui possedere una posizione Inps-Enpals è d'obbligo, indipendentemente dal fatto che si siano ricevuti dei compensi o meno. Vi diciamo che è bene sapere che è possibile chiudere la propria posizione Inps-Enpals, ma questa è un'altra storia su cui, se vorrete, potremmo approfondire un'altra volta. Detto ciò vediamo cosa dobbiamo fare se nella nostra compagnia militano i “professionisti” del tipo su indicato, fermo restando che quanto stiamo per dire, vale anche nel caso in cui venga a recitare con voi Alessandro Gassman, a patto che si iscriva alla vostra associazione e con essa sia socio FITA. ![]() Tutto questo poiché sono molti gli attori che recitano nelle nostre compagnie che possono aver avuto esperienze di, diciamo così: “professionismo”, ma che di fatto non sono altro che normalissimi componenti le nostre associazioni e che come noi tutti, nel 99,9999 % dei casi per fare attività teatrale, non prendono un solo centesimo. Ecco cosa bisogna fare per andare in scena con i nostri amici “professionisti” senza patemi d'animo e nel pieno rispetto delle regole. ![]() Udite udite!! Se siete affiliati FITA e fra le vostre fila avete dei professionisti a cui non elargite nessun tipo di compenso: non dovete fare assolutamente NULLA!!! Avete capito bene...niente di niente. Ciò in forza del fatto che la convenzione qui allegata, è in grado di metterci "al riparo" da tutta una serie di adempimenti che spettano invece a tutte le compagnie amatoriali non affiliate: sia in termini di costi che di passaggi burocratici, a cui noi affiliati FITA non spettano, che che se ne dica o si senta dire in giro, (persino al call center Inps, che non può conoscere la convenzione Fita/Inps-Enpals che vi invitiamo a scaricare e leggere con attenzione). Quindi in caso di controllo INPS o Enpals l'unico vero consiglio che possiamo darvi è quello di mostrare agli eventuali ispettori: il vostro certificato di adesione alla FITA, valido come documento di agibilità, in cui sono elencati tutti i soci affiliati che indipendentemente dalla loro posizione e professione non devono essere segnalati a nessuno e per cui non si deve versare nulla, ovviamente a patto che quest'ultimi non vengano retribuiti. Il discorso ovviamente cambia se a qualcuno viene corrisposto del denaro per delle prestazioni teatrali. In questo caso con relativa fattura o documento attestante il pagamento e/o la transazione, attraverso il normale versamento dei contributi o assolvimenti iva, si dovrà procedere anche a versare quanto dovuto nelle rispettive casse previdenziali, ma in questo senso ci vien da dire: “nulla di nuovo sul fronte occidentale”. Quindi, per questa volta, l'unica cosa che vi diciamo è di stare tranquilli e di recitare senza problema anche con il vostro amico Gassman...a patto che: sia iscritto con voi, sia socio FITA e non prenda un centesimo...ma sarà dura!! ![]() Domande?
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